Michele Robecchi - Pietra d'inciampo
Nato a Scanzorosciate (BG) il 29 settembre 1904 risiedeva a Muggiò in via Baruso 7 attuale 15, con la moglie Maria Galletti e due figli nati nel 1940 e nel 1942.
Lavorava alla Breda V sezione aeronautica come elettricista.
Militante del Partito Comunista fin dalla metà degli anni Trenta, entra nei GAP al loro sorgere e si occupa di suscitare l’opposizione in fabbrica, di distribuire materiale di propaganda agli operai, di collaborare a nascondere armi ed appoggiare azioni di sabotaggio anche interne alla Breda, a carico della produzione che spesso finiva in mano tedesca.
Il suo attivismo durante gli scioperi del marzo ‘44 avrebbe potuto costargli già allora la deportazione in Germania, come accadde a tanti altri, ma Michele riuscì a sfuggire alle retate anche se questo ebbe come conseguenza la necessità di tenersi lontano dalla fabbrica. La sua dedizione alla lotta non venne meno soprattutto nell’attività di assistenza e sostegno agli amici dei Gap arrestati in quelle settimane. Raccontava Umberto Diegoli;
“In questo periodo ricordo che il Robecchi veniva fino a Fossoli in bicicletta per portarci da mangiare, aveva un sacco e ce lo buttava dentro.”
Fu arrestato l’8 agosto del 1944 detenuto a S. Vittore e poi trasferito in un campo di lavoro a Bolzano. Da qui, fu deportato a Dachau dove giunse il 9 ottobre ‘44 e venne immatricolato col numero113505. Verrà quasi immediatamente portato al lager satellite di Uberlingen dove da settembre erano iniziati gli scavi delle gallerie che avrebbero dovuto ospitare gli impianti di componenti delle fabbriche aeronautiche Zeppelin, Dornier ecc.
Michele Robecchi morì ad Uberlingen il 30 dicembre 1944. Aveva 40 anni.