Incontro e dialogo con l'Arcivescovo di Milano Mario Delpini

Pubblicato il 28 marzo 2022 • Comune

Sabato 26 marzo 2022, alle ore 10:00 nell’auditorium "Egidio Ghezzi" della Provincia di Monza e Brianza, si è tenuto l'incontro dell'Arcivescovo di Milano Mario Delpini con i Sindaci e gli amministratori pubblici della Brianza.

Tema del dialogo: "Con gentilezza, virtù e stile per il bene comune" per parlare del disagio giovanile e dell’emergenza educativa dovuti alla pandemia degli ultimi due anni. L'Arcivescovo Delpini si rivolge ai presenti e ai Sindaci, da lui denominati "artigiani del bene comune", e suggerisce di "camminare insieme alla vostra comunità."

"Parlate con parole buone e giuste che diventano dialogo per contrastare la seduzione della volgarità e della violenza, alimentate la speranza. E consolidate gli itinerari della fiducia, perché protegge e fa resistere verso il futuro che è una promessa e una responsabilità." Premette di non avere "parole o soluzioni assolute" ma consiglia "ipotesi di lavoro e delle terapie" per aiutare chi vive nell'ombra e chi è in difficoltà, tra cui le persone che stanno scappando dall'orrore della guerra in Ucraina.

Secondo il monsignor Delpini bisogna puntare sull'emergenza educativa, risolvendola con l'attrattiva: "al giorno d’oggi i giovani rispondono sempre al "devi", hanno una forza che li spinge in avanti, ma che non è una cura, piuttosto un elemento della fatica e per questo si sentono sovrastati. Invece dovrebbero avere una meta che li attira, e siamo noi adulti che dobbiamo insistere sulle motivazioni e non sulle condizioni. Il segreto per risolvere l’emergenza educativa è promettere ai nostri ragazzi una vocazione. Dandogli una buona ragione per diventare adulti e farsi una cultura, andando a scuola, al lavoro e impegnandosi per il bene della comunità."

Tra i portavoce di ciascuno dei sette Decanati che costituiscono la zona quinta, il nostro Sindaco Maria Fiorito, che oltre a portare i saluti dei Sindaci di Bovisio Masciago, Desio e Nova Milanese, ha fatto il Suo intervento: 

"Eccellenza Reverendissima,
La ringraziamo per essere qui con noi oggi.

Le porgo, insieme al mio, il saluto dei Sindaci Giovanni Sartori di Bovisio Masciago, Simone Gargiulo di Desio e Fabrizio Pagani di Nova Milanese.

Al saluto aggiungiamo la gratitudine per gli spunti di riflessione e azione che le Sue parole hanno suscitato in noi.

Nel confrontarci sul Suo “Discorso alla città” ci siamo sentiti richiamati al tema della Gentilezza.

Una virtù che talvolta appare come debolezza ma che racchiude in sé il rispetto delle persone e dell’ambiente in quel contesto di Ecologia Integrale che tanto ci appassiona.

Il tempo che stiamo vivendo è assai complesso, noi Sindaci ci sentiamo coinvolti e cerchiamo di vivere la nostra carica interpretando nel miglior modo possibile il ruolo di “artigiani del Bene Comune”, in cui tutti noi ci riconosciamo.

È difficile però guidare le nostre Comunità dopo due anni di Pandemia e con una guerra che bussa alle nostre porte, mettendoci di fronte - ancora una volta - a tutta la nostra fragilità e a tutta la nostra vulnerabilità.

Ci siamo dunque ritrovati a gestire una nuova emergenza e lo stiamo facendo con una rinnovata alleanza con le nostre Comunità.

Solo insieme possiamo dare risposte ai bisogni che ci vengono rappresentati e che ci accomunano nella stessa Umanità.

La drammatica guerra in Ucraina, ci coinvolge ma non distoglie il nostro sguardo dalle altre urgenze che siamo chiamati ad affrontare.

Il nostro territorio registra il drammatico disorientamento degli adolescenti che hanno risentito delle restrizioni, che non hanno consentito loro di vivere in serenità e assieme ai coetanei momenti fondamentali della crescita.

I ragazzi non stanno bene ed il Covid ha peggiorato le cose; il loro malessere viene urlato e prende corpo con atti di bullismo, autolesionismo, vandalismo.

Ciascuno di noi ricorda ancora con sbigottimento le partite degli Europei di calcio quando le nostre città, le città di tutta Italia, venivano “occupate” da giovani e giovanissimi che esprimevano le proprie emozioni compiendo atti di vandalismo e dileggiando coloro che cercavano di contenerli. Qualche Sindaco è stato chiamato a rafforzare le misure di sicurezza, altri hanno ritenuto più opportuno annullare le proiezioni ai maxischermo.

Ci siamo sentiti impotenti di fronte a questa incapacità di gestire le emozioni.

Ci sentiamo spesso impotenti nei confronti del vuoto educativo determinato dalla crisi delle famiglie.

In parecchie situazioni la famiglia ha perso la sua identità, si è lasciata condizionare da licenze scambiate per diritti. In questa situazione di generale sbandamento i figli hanno dovuto arrangiarsi, costruendosi spesso morali autonome, ritagliandosi spazi di libertà e di relazione sociale. E’ venuta a mancare l’autorità educativa, quella costruita sull’esempio e su valori consolidati. In molti casi i nostri ragazzi hanno dovuto inventarsi la vita, cadendo spesso in varie forme di disagio.

Noi siamo consapevoli di queste difficoltà, ma da bravi artigiani - ancora un po’ sognatori - cerchiamo nelle ALLEANZE il tentativo di arginare il rischio di quella “catastrofe educativa” cui spesso veniamo richiamati.

Cosa possiamo fare dunque insieme?

Insieme con le nostre Comunità Pastorali, con le Scuole, con le Associazioni cittadine - che rappresentano l’ossatura sana dei nostri territori - possiamo impegnarci a condividere e stimolare percorsi di Educazione alla Pace ed alla Gentilezza.

Noi Comuni del Decanato, insieme a tutti quelli del Piano di Zona dell’Ambito di Desio, abbiamo per la prima volta individuato i giovani come priorità su cui lavorare in rete.

E’ stato - nei mesi passati - elaborato il Progetto “Opportunità mobili” che nella prima fase prevede la creazione del Tavolo di raccordo delle Politiche Giovanili a cui partecipano i giovani stessi , i Comuni coinvolti, le Scuole Secondarie, i Centri di Formazione Professionale, i rappresentanti degli Enti del Terzo Settore e le Comunità Pastorali, con lo scopo di creare un luogo permanente di confronto e progettazione.

Sarà data ai ragazzi la possibilità di ritrovarsi in uno spazio delle città a loro dedicato e di cui potranno prendersi cura, secondo la propria sensibilità, in una costante ricerca della bellezza innestata in un significativo percorso di Ecologia Integrale.

Come Lei Monsignore ci chiede "Non saremo rinunciatari , perché siamo consapevoli di essere al mondo non per essere serviti ma per servire".

Come Sua Eccellenza Reverendissima ci indica non ci chiuderemo in noi stessi perché siamo certi che il nostro futuro non possa che dipendere dalle relazioni di buon vicinato e dalle alleanze da stabilire e onorare.

A partire da qui e da ora.

Grazie per il preziosissimo incontro!"